Sylwia Żółkiewska è una designer, artista visiva, animatrice culturale, educatrice ed esperta di nuovi media polacca con oltre 15 anni di esperienza. Assiste istituzioni e organizzazioni nella creazione e nella realizzazione di esperienze culturali uniche come hackathon, workshop multigenerazionali ed eventi che fondono le nuove tecnologie con il business e l’arte. Nella sua pratica, combina i principi del design thinking, dell’agile, del lean e del design per sostenere il processo decisionale creativo e co-creare soluzioni incentrate sull’utente.

Sylwia è autrice e coautrice di numerose pubblicazioni sulle nuove tecnologie, tra cui il libro pionieristico per il settore GLAM intitolato “Appetite for Apps” (2016) sull’utilizzo delle tecnologie mobili nelle attività culturali e “Business in the World of Mobile. Come progettare, sviluppare e promuovere un’applicazione mobile” (2018), candidato al prestigioso Polish Economicus Award per il miglior manuale di business. Scrive inoltre sulle tendenze tecnologiche nell’arte e nella cultura per la rivista in lingua inglese Contemporary Lynx. Collegatevi con Sylwia su Linkedin o visitare il suo sito web: www.zolkiewska.pl.

Paulina Jędrzejewska è un’esperta polacca di coinvolgimento del pubblico, che combina perfettamente la tecnologia web e mobile con l’attivismo, la cultura e l’istruzione. Esplora le nuove tecnologie e guida gli altri a usarle con saggezza. La sua esperienza si estende al design educativo, dove utilizza con competenza metodologie come il design thinking e il design incentrato sull’utente, impiegando un ricco spettro di metodi all’interno delle sue iniziative educative, che vanno dal teatro d’improvvisazione e dal teatro forum allo storytelling digitale e alla slam poetry.

Impegnata a creare soluzioni, servizi e prodotti che rispondano fluidamente a esigenze in continua evoluzione, il suo lavoro consiste principalmente nella conduzione di workshop, consulenze e seminari, in cui dà voce a istituzioni culturali, imprese, educatori, leader locali e ONG. Inoltre, contribuisce al benessere delle organizzazioni sociali e delle istituzioni pubbliche, aiutando a prevenire il burnout e garantendo pratiche di comunicazione sicure. È presidente della Culture Shock Foundation.

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